martedì 18 novembre 2008

Calaiò, cade, si butta, anzi no (secondo lui)



Diciamolo eravamo pronti con gli striscioni, i pennarelli. Stavamo per montare sul primo intercity per Fierenze; ci eravamo messi il vestito buono. Volevamo andare Siena a stringere la mano ad Emanuele Calaiò, ed esporre lo striscione "io stimo Calaiò"...tutto dopo questa dichiarazione domenica sera alla Domenica sportiva:

"Il rigore su di me non c'era, mi sono buttato, è stato un regalo e Dio mi ha punito, infatti l'ho sbagliato"
Evviva, la squalifica di Gilardino ha significato qualcosa. Il calcio è bello. Il calcio è pulit...ma poi lunedì sempre Calaiò:
"Si è trattato di una dichiarazione fatta a caldo e dettata dalla rabbia. Ero ancora fuori di me e magari, in quel momento, ho voluto giustificare il grave errore che avevo commesso nell'errata esecuzione del rigore, costata la vittoria alla mia squadra. Sono stato sbilanciato da una leggera trattenuta del mio avversario e ho perso l'equilibrio. Un episodio come magari ne possono accadere tanti nel corso di una gara. E riconosco che a volte vengono sanzionati e a volte no"

Okkei; niente da fare a Siena ci andiamo la prossima volta; e lo striscione lo usiamo per pulircici..(mah).
Chi è più scemo noi che ci crediamo o chi va ancora a vedere una partita allo stadio?
p.s.:comunque per noi quello non è rigore, nè oggi nè mai...

Davide, Golia e i calzoncini



Nel regolamento del calcio italiano ci sono alcune regole scritte e altre "non scritte"; tra quelle scritte non è prevista la regola che non ci si possa abbassare i pantaloncini in barriera; è scritto invece che non si può girare in mutande per il campo.
Il 
fair-play dice che non si possano fare vedere le braghe ad un avversario o al pubblico in segno di scherno; ma non è scritto da nessuna parte che abbassarsi i pantaloncini a gioco fermo sia una tattica antisportiva.
Poi in Italia c'è una regola "non scritta" secondo la quale le squadre grandi rimangono tali anche quando perdono. Così come le piccole, che al massimo possono essere definte "un miracolo"; (tipo Lazzaro che resuscita o la Madonnina di Civitavecchia che piange rosso)...
Ergo, il gol del
Catania contro il Torino è irregolare. Collina e Casarin minacciano gli etnei di non farlo più. Un comportamento antisportivo insorgono tutti. Ok, sarebbe bello condannare allo stesso modo chi segna di mano, chi si butta, chi protesta, chi spezza le gambe.
Aspettiamo la prossima punizione di Alex o C.Ronaldo per apprezzare i bei gesti tecnici; di Mascara, di Gianni Vio il secondo di Zenga, uno che fa il bancario a Mestre dal lunedì al venerdì e che nel tempo libero studia come fare gol sui calci piazzati, uno che ha scritto anche
un libro sull'argomento ("più 30%") ne parliamo la prossima volta...
Forse in Italia le squadre piccole non possono essere semplicimente più brave e più astute per battere le grandi; devono aspettare che Golia le schiacci o le mandi in serie B.
Forse ci vuole Mourinho per spiegarlo ai giornalisti.

giovedì 13 novembre 2008

Lo sport come ragione di vita

qua http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/sport/hockey-portiere/hockey-portiere/hockey-portiere.html

Articolo su di noi su SudSport.it







Varata nel 1975 dal C.I.F.P. - Comitato Internazionale Fair Play - la Carta del Fair Play è un decalogo internazionale dei nobili principi a cui dovrebbe ispirarsi chiunque si accosti a qualunque titolo allo Sport, quello con la esse maiuscola.

CARTA DEL FAIR PLAY
“Qualunque sia la mia funzione nello sport, anche quella di spettatore, mi impegno a: 1. Fare di ogni incontro sportivo un momento di privilegio, una specie di festa, qualunque sia l’importanza della posta e la virilità della gara; 2. Conformarmi alle regole e allo spirito dello sport praticato; 3. Rispettare i miei avversari come me stesso; 4. Accettare le decisioni dell’arbitro o dei giudici sportivi, sapendo che, come me, hanno diritto all’errore, ma che fanno di tutto per non commetterne; 5. Evitare la cattiveria e le aggressioni con atti, parole o scritti; 6. Non adoperare espedienti o inganni per ottenere un successo; 7. Restare degno nella vittoria come nella sconfitta; 8. Aiutare ognuno con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione; 9. Portare aiuto ad ogni sportivo ferito o in difficoltà tali da mettere in pericolo la propria vita; 10. Comportarmi da vero ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi suddetti. 
Prendendo questo impegno, mi riconosco come un vero sportivo.”


Ci sono calciatori che si fanno amare per la propria classe ed eleganza. Altri che si fanno odiare per le loro carenze e ingenuità. E ci sono quei calciatori che al di là delle qualità tecniche, non meritano la stima degli amanti del football: a questa categoria di calciatori, presi a modello (negativo), Il giornalista-scrittore foggiano Giovanni de Paola e Daniele Fisichella, hanno dedicato
un libro dal titolo emblematico: Non stimo Nedved & tutti gli antisportivi (Malatempora, 144 pagine, 10 euro).
Nato dal blog,
http://www.nonstimonedved.tk/, il libro intende riportare i numerosi episodi di antisportività perché “la gente non si meraviglia più di simulazioni, pugni o qualunque atto antisportivo” - spiega Giovanni de Paola - anzi lasciamo correre e giustifichiamo tutto quello che si può riassumere col termine fottere”.
Dal massaggiatore
Carmando, che impone ad Alemao colpito da una moneta a rimanere a terra per vincere a tavolino, alle “prodezze” di Pasquale Bruno o’ animale, l’ironia pungente che pervade il libro analizza e condanna i cattivi comportamenti di calciatori di mezzo mondo: Nedved ne rappresenta così solo uno degli ispiratori, ma in compagnia di tanti colleghi.
E pensare che l’idea originaria - ribadisce de Paola - era quella di fare una sorta di paradiso, purgatorio e inferno. Ma ci ha fatto desistere il numero troppo basso di episodi positivi, che non riuscivano a bilanciare quelli antisportivi. Del resto - è l’amara considerazione di de Paola - è un po’ come le notizie quotidiane: fa maggiore presa sul pubblico una cattiva rispetto a una buona”.
Il libro ha anche una garanzia targata
Paolo Ziliani, giornalista Mediaset noto per le pagelle di Controcampo, che ha firmato la prefazione al libro, giudicandolo “il più bel libro uscito negli ultimi tre quattro anni nel pianeta pallone”. L’intero pianeta pallone, compresi, purtroppo, gli antisportivi.

tratto da SudSport a questo link
http://www.sudsport.it/news.asp?cat=25&id=13
Autore: Fulvio di Giuseppe

domenica 9 novembre 2008

United colors of bomber









Oggi hanno segnato due giovani belli e e abbronzati: Zalayeta, Jeda.

(Cicinho ha fatto autogol)

E dall'altra parte

Ivan Ramiro Cordoba in Inter - Udinese entra da macellaio a piedi uniti su un avversario e viene solo ammonito.

Al gol al 93esimo di Cruz Jose Mourinho guarda la tribuna e fa il gesto col dito di stare zitti. Poi si presenta ai microfoni di Stadio Sprint e quando gli chiedono perché ha zittito la tribuna dice: "Dicevo a un mio amico".


Giusto per dirne un paio

Considerazione al di là del fair play.

Chievo - Giuvenza
Due tocchi di mano involontari dei difensori juventini in area e nessun rigore concesso al Chievo.
Un tocco di mano involontario, un rigore concesso alla Giuvenza.
Un calcio di Sissoko nettamente fallUoso da rosso e niente espulsione.
Longhi a Novantesimo minuto commentando la moviola dice solo: "Ci vorrebbe più uniformità"...
E cappello per Del Piero...
ma siamo tornati al passato?


martedì 4 novembre 2008

Bologna - Roma, per pochi, ma non per tutti



Scrive Fabio:

Sono tifoso della Roma da 25 anni, purtroppo per ragioni pratiche sono impossibilitato ad andare allo stadio per seguirla.
Quando posso vado. Sabato potevo. Stavo aspettando con ansia le disposizioni del famigerato CASMS (che non è il Centro Assistenza Sanitaria Malattie Senili, ma sta a significare Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive). E il famigerato CASMS non ha tradito le attese: vendita biglietti ristretta solo ai residenti in Emilia Romagna (http://www.bolognafc.it/page.asp?p=11Biglietteria_4&m=11&l=1). I tifosi romanisti che vivono e studiano a Bologna se la possono beatamente prendere in quel posto.
Bisogna reprimere. Reprimiamo. Non importa se il rischio è minimo o massimo. Reprimiamo. Vediamo gente di dubbia moralità che spende ("spendere" è proprio il termine giusto) parole e attua provvedimenti a dir poco discutibili ("La Tessera del Tifoso" è solo l'ultima genialata), quando dovrebbe solo avere il buon gusto di stare almeno in silenzio (un ministro che parla di REPRESSIONE condannato per resistenza a pubblico ufficiale).
Io non ci sto. Sono una persona e un cittadino che non ha mai fatto casini, sono incensurato, non ho mai fatto del male a nessuno. Sono solo uno studente fuorisede residente FUORI REGIONE. Se ci sarà, spero di no, qualche delinquente RESIDENTE IN EMILIA ROMAGNA che userà la violenza, se ci saranno scontri? Chi me lo dice che gli esagitati rimarranno fuori lo stadio?
Domenica si presenteranno ugualmente centinaia (se non migliaia) di romanisti, sparsi tra il pubblico, a dire il vero solitamente poco numeroso, bolognese. Io ci andrò comunque, perché, parafrasando un noto slogan di questo periodo, LA LORO CRISI (di "Buon Senso",
diciamo così và) NON LA PAGO. Farò quello che ho sempre fatto: tifare per la Roma (magari stavolta in silenzio). Perchè almeno la libertà di tifare non me la tolgono.
Ma la voglia di andare allo stadio si.
Un tifoso stufo.

lunedì 3 novembre 2008

El pollo de Messi

Lionel Messi, 21 anni da Rosario (Argentina). E' un fenomeno, un calciatore che vale da solo il prezzo di un biglietto. Dopo "el pollo" (lo sputo) al brasiliano Duda del Malaga per quante giornate verrà squalificato?



Pensava forse il piccolo argentino (detto "la pulga", la pulce per la statura e la rapidità) che la piogga avrebbe "lavato" il suo piccolo gesto?
Le telecamere vedono tutto (Gilardino docet); strano che "el Messías" (sempre Messi, che alcuni credono il vero erede di Diego) non se lo ricordi; la tv (e ovviamente nonstimonedved) lo beccò impietosa anche due anni or sono quando segnò, con la mano all'Espanyol



Se due indizi fanno una prova, Lionèl Messi resta un campione ma diventa di diritto un'antisportivo.

domenica 2 novembre 2008

Due pesi due misure



(Inviato dal nostro amico tifoso napoletano Berny a:ilcalciochenonstimiamo@gmail.com)

Roma-Napoli: non succede nulla, solo Trenitalia che fa casino coi treni, nessun ferito e qualche danno ai treni (nemmeno se sommi il costo di tutti i treni di Trenitalia si arriva a 100.000 euro!!) (inchiesta a riguardo di Enzo Cappucci per Rai News 24)

Siena-Roma: 4 tifosi arrestati con l'accusa di tentato omicidio (quando si rubricano i reati è il pm a imputarli) + 15 euro di danni a Trenitalia

Reggina-Catania: uno steward ferito con un'arma da taglio da tifosi catanesi

Bologna-Juve: un tifoso juventino colpito da un sasso è grave e viene ricoverato

Qual è l'unica tifoseria che è stata smisuratamente punita????

Il Napoli. Chiusa la curva per 4 giornate e proibite tutte le trasferte per la stagione 2008/2009

Dove porta il pregiudizio



Non è simpatico a chi non porta i suoi colori. Ha l'aura del vincente e anche quando compie un gesto nobile il pregiudizio lo rende attaccabile. Mourinho ieri a Reggio Calabria si è avvicinato a bordo campo a un ragazzo disabile e gli ha teso la mano dandogli qualcosa.
Dall tribuna si è subito gridato alla scandalo: "Gli ha dato una moneta! Bastardo!" Ai più pareva avesse fatto l'elemosina al ragazzo. Addirittura il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, si sarebbe diretto negli spogliatoi al fischio finale per chiedere conto di quel gesto.
Purtroppo per chi ha pregiudizi verso l'antipatico Mourinho, il portoghese aveva dato in mano al ragazzo un crocifisso che la moglie aveva preso a Fatima qualche anno prima. Mourinho lo portava con sé da 3-4 anni. A Striscia la Notizia si direbbe, Tapiro d'Oro per il sindaco e per tutti i contestatori.
Scopelliti: «Con Mourinho c’è stato soltanto un equivoco. Mi sono persino scusato una volta che mi ha confermato la bontà del suo gesto, che agli occhi di molti dei tifosi presenti in tribuna era apparso un gesto offensivo»

Questo post non è stato redatto per sostenere che Mourinho sia simpatico o un benefatottore. Solo per sottolineare a cosa può portare il pregiudizio.