venerdì 11 dicembre 2009

Nessuno convoca più Silvio B. Cassano (nato a Milano Vecchia)



GENOVA - (f.f.) «Un banale equivoco», secondo il direttore generale Beppe Marotta. Certo è che Antonio Cassano (foto) non ha gradito l' urlo di un tifoso in gradinata («Vieni a correre qui con noi») e, dopo avergli rivolto un gestaccio (accompagnato dalla frase «Non mi fai paura, ho due palle grosse così») ha abbandonato polemicamente il campo di allenamento, fra le proteste degli altri sostenitori presenti.

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(9 dicembre 2009) - Corriere della Sera

Bonn - (Germania) «IO FORTE CON LE PALLE» - Come di consueto, il premier ha anche parlato di se stesso: «Abbiamo una maggioranza coesa e forte e un premier super. C'è una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventandosi delle calunnie su tutti i fronti, ma chi crede in me è ancora più convinto. Tutti si dicono: "dove si trova uno forte e duro con le palle come Silvio Berlusconi?"».

10 Dicembre 2009 corriere.it

domenica 6 dicembre 2009

Cori

“Se saltelli muore Balotelli”. Questo è il coro in voga al momento contro Mario Balotelli. Calciatore di colore dell’Inter. Gli juventini lo detestano per il suo comportamento spocchioso in campo, spesso intimidatorio e sempre pronto a gesti di risposta contro le provocazioni del pubblico avversario. I cori che si alzano dalle curve sono contro il colore della sua pelle. Sono anche quelli della curva juventina dell’Aprile 2009. Balotelli è un campione e i cori nei suoi confronti sono cori di chi ha paura di subire goal da un calciatore. Il problema non è il razzismo contro Balotelli. Il problema è il razzismo che c’è negli stadi italiani: gli italiani che vanno allo stadio sono italiani dell’Italia, quindi il problema è il razzismo in Italia.
Cori razzisti contro i napoletani ci sono da sempre, contro i terroni. Il termine ebreo è spesso usato per indicare qualcuno negativamente : (esempio: Franco è ebreo).

No, non sono sfottò e basta.


C’è chi dice che “non esistono neri italiani”. C’è un’influenza che l’Italia vive da tempo, da quando si diceva l’Italia agli Italiani, milano ai milanesi ecc.

La xenofobia da sempre infesta i nostri stadi, la nostra società. Da sempre si è urlato allo stadio: “zingaro” o “negro” o ”ricchione”. L’errore è non considerarlo razzismo, ma un semplice sfottò e non scandalizzarsi: le stesse persone che lo urlano allo stadio, lo dicono anche fuori, solo che lì è un reato perseguibile per legge. 

qui sotto 2 articoli di Gianni Mura a riguardo: 


Primo 


Secondo