domenica 29 marzo 2009

Jacopo Ratini - Fiori Rossi, Fiori di Crespo



Una filastrocca alla Rodari, una critica sociale alla Rino Gaetano, voce, chitarra e tanta ironia per cantare il calcio che non c'e' piu', il calcio che c'e' ancora. Jacopo Ratini si presenta cosi'. Tra il Cervia fenomeno televisivo, e "Vieri era Moggi, Moggi è già Galliani!", tra i giocatori di un tempo (Comi, Sclosa, Minotti, Fuser, Sousa, Di Napoli, Ruben Sosa, Rossi, Fiori, Papin...) e quanti invece sono ancora sui nostri campi di serie A (Inzaghi, Del Piero, Vieri, Tiribocchi...).Per veri intenditori.

Lollo/Bruxello (che ringraziamo)

Qui di seguito il testo


FIORI ROSSI, FIORI DI CRESPO

(Testo:JACOPO RATINI Musica:Lucio Battisti)


> Fiori, Rossi, Fiori di Crespo
> Ibrahim Bù, Fiori, Toni, Chiesa, Tudisco
> Tommasi e Cafù
> Nesta, Strada, Nesta, Alcorta:
> Sclosa! Se Tiribocchi è con Ruben Sosa
> Da Toldo non Di Livio, Martinez, Cufrè,
> Minotti, Turci, Pinzi e Fuser.
> Altomare per Favalli!
> Sordo! Montero, Aquilani e non Bovo
> Di Napoli, Zampagna, Brienza, Buscè,
> Coco, Pippo Inzaghi e Papin
> Coco, Pippo Inzaghi e Papin
> Oddo, Jorgensen, Pandiani
> Comi, Sousa, Frey, Ujfalusi
> Miccoli, Canniggia con Losi
> Pippo Maniero!
> Dimmi Del Piero!
> Dimmi che il Cervia non lo allena più Graziani
> Vieri era Moggi, Moggi è già Galliani!
> Del Piero!!Dimmi del Piè!
> Sclosa! Iaquinta, Di Michele, De Rosa
> Di Canio, Totti, Chivu, Montella, Emre,
> Bù, Maresca, Rocchi, Kakà
> Signori, Chiesa, Sculli, Taddei, Bà
> Maniero, Fava, Inzaghi, Cufrè
> Maniero, Fava, Inzaghi, Cufrè
> Dimmi Del Piero:
> Della Valle è con Galliani?
> Comi, Sousa, Frey, Ujfalusi
> Miccoli, Canniggia con Losi
> Pippo Maniero!
> Dimmi Del Piero!
> Dimmi che il Cervia non lo allena più Graziani
> Vieri era Moggi, Moggi è già Galliani!
> Dimmi del Piero!
> Dimmi Del Piero!!!

sabato 28 marzo 2009

Pavelosky


Ore 1,18 del 28 marzo 2009. Intervistato dai tacchi della Bignardi, Aldo Biscardi dichiara che "il colpo di mercato della Juve per la prossima stagione sarà il grande giocatore del Napoli Marek Hamsik, approfittando dei buoni uffici di Nedved, un mito del calcio polacco".



Come hai perso la verginità?


Tra ia banchi di scuola alle medie ci sono storie che girano su come perdere la verginità che hanno dell'incredibile. "Natalina l'ha persa sulla bicicletta perché mentre pedalava in discesa velocissima ha preso in pieno un fosso!" e poi "Franchezio, invece, lo dovete immaginare con un filetto di carne rossa che si avvicina a un termosifone..." Queste storie lasciano il tempo che trovano perché i narratori sono illustri oratori con le caccole al naso di all'incirca 12 anni. Però, se a raccontare una storia sulla verginità di O'Rey, Pelè, è il Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, un commento è dovuto. Dieguito ha affermato che La Perla Nera ha perso la sua verginità con un pirla nero...cioè co n'omo (sessuale). Ma perché Diego ha affermato ciò? BOh? No niente BOH, lo sappiamo. Praticamente Pelè ha definito Maradona un cattivo esempio per i ragazzi a causa dei suoi trascorsi di droga. In effetti non ha tutti i torti, però in una gara a 2 per chi è stato il calciatore più forte della storia, se uno dei due afferma ciò, può sembrare solo una maniera per screditare l'avversario. Diego non se ne tiene una e la sua sparata sulla prima volta di Pelè non è infondata. Infatti nel 2000 un tabloid inglese pubblico questa notizia del 14enne Pelè con un uomo. Pelè e la sua schiera di avvocati smentirono. Un cattivo esempio ex-drogato VS una prima volta omosessuale smentita. Quale sarà il prossimo colpo per peggiorare l'immagine dei due calciatori simbolo dei nostri tempi?

domenica 22 marzo 2009

La bravura di Amantino

Un colpo da maestro, signori e signore. Amantino Mancini, già da noi ribattezzato "Cadentino Mancini", si conquista un rigoretto con un colpo di bravura. La bravura dell'esperto simulatore; infatti è lui che va a cercare la gamba dell'ingenuo difensore, Valdes, e non viceversa. Il contatto inevitabilmente avviene, su chi l'abbia davvero provocato ci sarebbe più di un dubbio.
Per la cronaca Carlo Longhi, ex arbitro, ha parlato di "rigore netto" alla moviola di 9o°minuto. Anche sull'affidabilità di Longhi ci sarebbe più di un dubbio.

giovedì 19 marzo 2009

Dalla Spagna ci scrivono

Hi!
My name is Joseba.
Very nice blog. I saw the video about simulations and I have remembered a great simulation some years ago in spanish league... Watch 1:45 minute!



E' il 2000 e il Racing di Santander ospita al "Sardinero" il Zaragozza. Il portiere del Racing è Josè Maria Ceballos. E' lui la bandiera dei cantabri, nato nella stessa regione della squadra di cui difenderà i pali per 14 anni. I tifosi lo chiamano "El gato de Pámanes".
All'81° l'arbitro, Prados García, assegna un gol dubbio agli ospiti; si scatenano le proteste, "El gato" si avvicina furente al fischietto iberico. Come vedrete al minuto 1 e 45 sec. Prados García si lascia andare come il migliore degli stuntman. La federcalcio spagnola premia la sceneggiata dell'arbitro e squalifica Ceballos "El Gato" per 12 turni.
Solo anni dopo l'Actor studio rende giustizia dell'accaduto conferendo un premio come migliore attore in giacchetta nera al signor Prados García.

Leggete la
notizia riportata dai media spagnoli

domenica 15 marzo 2009

Falling Park



Ci hanno fatto una testa così sul calcio british e i campi perfetti. Campi che sembrano panni da biliardo dove la palla scorre che è una meraviglia. Come ha scritto il nostro inviato speciale all'Emirates campi dove viene la voglia di tuffarsi.
Evidentemente il coreano del Manchester Partk Ji Sung è un nostro grande lettore e ha seguito alla lettera il consiglio di Fabione. Eccolo sabato scorso: appena sfiorato da Reina in uscita si lancia in un bel tuffo aereo, in area di rigore appunto.
Per la cronaca Ronaldo C. ha segnato e il Liverpool poi che ha fatto? Ha mollato tutto pensando al complotto? No, zitti e pedalare. Alla fine la squadra di Benitez ha meritatamente segnato 4 reti. God save the british football (except the divers...)!

mercoledì 11 marzo 2009

Arsenal - Roma: la trasferta di vita del nostro Fabione

Un viaggio massacrante, un viaggio della speranza, una viaggio della passione. Sì, magari viaggio della passione è più appropriato. Una passione illogica per una squadra di calcio. Detta cosi non ha molto senso. Andiamo con ordine. Per la prima volta nella mia vita decido di seguire la Roma (sì la Roma, non lu Milan ,la Juventus o L'Inder, come si direbbe da me in Abruzzo), in trasferta europea. Londra, 25 febbraio 2009, si gioca Arsenal – Roma, ottavo di finale di Champion's League (ah la vecchia Coppa dei Campioni, sospirone). Col fido compagno giallorosso Jona, decidiamo di farci assolutamente questa trasfertona. Organizzare una trasferta europea risparmiando è una impresa. Tifosi che controllano in diretta i sorteggi per prenotare voli Ryanair in super offerta, Ryanair che simultaneamente alza i prezzi dei voli Roma-Londra, Monaco-Lisbona, Manchester-Orio al Serio basandosi sui sorteggi, file per i biglietti che iniziano il pomeriggio del giorno prima della vendita e biglietti che si esauriscono in 15 (15!!!) minuti. Fortunatamente, noi, il problema aereo l'abbiamo risolto efficacemente: decidiamo di fare scalo a Francoforte Hahn (io partendo da Orio e Jona da Roma), per poi raggiungere Londra in un secondo momento. Ritorno: io volo diretto da Luton alle 6:35 di mattina (7 ore dopo la fine della partita), Jona utilizzando il diabolico scalo Frankfurtese (partenza 20 ore dopo la fine della partita). Prezzo io 10 € a/r, Jona poco di più. Efficace no? Si. 'Na cifra. Ma non lasciatevi ingannare ingenui lettori. Lo schema seguente esplicherà le tappe del viaggio: FABIO: 22 febbraio: Partenza da Bologna, col mio zainetto pseudo-peruviano in spalla, sciarpetta della Roma ancora nello zainetto pseudo-peruviano, domenica 20 febbraio alle ore 11:08 con l'unico espresso rimasto per Milano. Arrivo alle ore 13:20. Soggiorno domenicale nella ridente Cassano d'Adda ospite da un'amica, serata tranquilla e a letto presto. 23 febbraio: Partenza da Orio al Serio alle 8:35, direzione Francofort Hahn. Arrivo alle ore 10. Pomeriggio a Francoforte. Partenza per Londra Stansted alle 23:20, arrivo alle 23.40 (“Staminchia, ci vogliono 20 minuti”, no c'è il fusorario). Pernottamento a Stansted Airport. 24 febbraio: Partenza per Londra Centrale alle 6:30. Arrivo 1h20' dopo. Giornata a Londra. Partita. Dopo partita treno per Londra Luton alle 23:00, arrivo 1h dopo. Pseudo-pernottamento a Luton Airport. 25 febbraio: Partenza alle ore 06:35, arrivo a Orio al serio alle 9:30 (sempre la storia del fuso). Partenza col primo Espresso disponibile per Bologna, ore 12:20. Arrivo a Bologna, ore 14:45 Arrivo a casa mia, ore 15 Arrivo a letto, ore 15:03 Quindi: DURATA VIAGGIO: 79 ore, 4 giorni 3 notti. CHILOMETRI MACINATI: 3635 km (non contando i chilometri a piedi) PREZZO COMPLESSIVO: 170 € ORE DI SONNO: 12 in tutto Dopo una domenica tutto sommato normale, arrivo lunedì mattina a Frankfurt Hahn, patria del noto “panino con i würstel quelli lunghi che non ce la fai a mangiarli. Mi cambio la sciarpa e aspetto i romanisti in arrivo da Ciampino, tra cui Jona. Qui arriva un aereo carico di romanisti che sì, fanno scalo come me, ma che hanno l'aereo per Londra subito dopo il loro arrivo a Francoforte. Quasi un aereo intero che scappa dal terminal arrivi a quello partenze. Noi ce la prendiamo con calma. Ci accodiamo ad altri 3 ragazzi di Roma che fanno il nostro stesso viaggio. Rimarremo con questa formazione fino alla fine. Decidiamo di andare in giornata a Francoforte. Torniamo giusto in tempo per prendere l'aereo per Londra Stansted. Secondo i dettami del giovane vagabondo, dormiamo in aeroporto per 2/3 ore e, sul far del giorno, raggiungiamo Londra Centrale. Abbiamo poco tempo per visitare qualcosa. Parte quindi, da buoni maniaci del pallone, il “Tour Stadi di Londra”. Nell'ordine: visita all'Emirates Stadium, Highbury (che stanno trasformando in un residence con tanto di giardino interno al posto del campo di gioco), Stamford Bridge e Craven Cottage. L'Emirates Stadium , situato a 100 metri dalla fermata della metro Arsenal, è una bomboniera. Da fuori sembra un albergo a 5 stelle. Veniamo accolti da una trentina di romanisti sprovvisti di biglietti che aspettano invano che aprano i botteghini. Ci chiedono di toglierci le sciarpe perché “sennò ce riconoscono”. Famo, cioè facciamo un giro allo shop, e, avviandoci per Highbury veniamo avvicinati da un losco figuro, che ci offre 2 abbonamenti dell'Arsenal per vedere la partita. Caso vuole che i nostri compagni di viaggio aspettino altri due amici sprovvisti di biglietto che arriveranno nel pomeriggio. Quindi combiniamo l'affare per loro. Penso di essere nel set di “Febbre a 90”. La strada che porta ad Highbury, nell'omonimo quartiere, è un continuo di casette a schiera e anziane che annaffiano i fiori e ti salutano dicendo “Gooooodmorning” (risposta: “'giorno signòòò). La desolazione nel vedere uno degli stadi più belli inglesi che diventa un residence è totale. Cantieri tutto intorno. Gente che lavora. Rimaniamo 10 minuti imbambolati a osservare (come i vecchietti ai lavori in corso), dal lato del Clock End, cioè quello dell'orologio. Gli spalti ci sono ancora, la copertura in stile Decò anche. Manca il resto. Raggiungiamo Stamford Bridge, ambiente ostile, anche perché ci sono gli juventini che gironzolano intorno allo stadio (il Chelsea è anche gemellato con la Lazie). Ecco, lo stadio è ristrutturato. Nuovissimo. Un bel “palazzo” anche questo. Ma non è quello che ci aspettavamo. Classico giro al Chelsea shop, con le foto di Scolari e Sheva (forse i manifesti non sono molto aggiornati) e poi via verso Craven Cottage, stadio di proprietà del Fulham, situato nello stesso quartiere di Stamford Bridge. Craven Cottage è quello che si può dire un VERO STADIO INGLESE. Benchè ristrutturato, mantiene un'atmosfera Old Style, romantica in un certo senso, che fa tanto “calciodiunavoltachenonc'èpiu”. Chiamato cosi perché all'interno ospita un cottage (un cottage!!!, impensabile), da dove si può ancora guardare la partita, Craven Cottage è immersa in un parco della periferia londinese, presenta mattoncini rossi sulla facciata, i seggiolini in legno, i piloni di supporto che non ti fanno vedere la partita (tipo Vicenza o Perugia), e poi una struttura sovrastata dall’insegna con il nome del club. Peccato che non ci abbiano fatto entrare perché c'era la F.A. Cup la sera. A nulla sono valsi i nostri magheggi con le receptionist e gli steward davanti ai cancelli (perle come “we are journalist of il Romanista, we're writing about Vincenzo Montella. Dou you know Vincenzo Montella?”). Inflessibili. Ci siamo accontentati di sbirciare da fuori e qualcosa l'abbiamo visto. O almeno mi sono reso conto che uno stadio cosi non lo (non)vedrò da nessun altra parte. Poi, dopo aver visto Camden e Piccadilly (almeno questo dovevo vederlo), ci dirigiamo belli gasati, ma anche belli sfiancati, all'Emirates Stadium. Sono le ore 18 locali. Siamo attorniati da nugoli, da sciami di tifosi della Roma, che per tutto il nostro breve soggiorno a Londra non abbiamo mai smesso di incontrare. In ogni fermata della metro. In periferia. A Camden. A Piccadilly. Dappertutto. Molti chiedevano se avevamo qualche biglietto in più. Moltissimi. Secondo me un migliaio di persone non l'aveva sto biglietto. Arrivati nei dintorni dello stadio, ci dirigiamo verso il nostro settore, tutto nella massima tranquillità e pensavo: “Ma quanti ne siamo? Ammazza siamo solo romanisti. Ma ndo stanno quelli dell'Arsenal?”. Ho scoperto, in seguito, che qua in Inghilterra entrano tutti al fischio d'inizio. Lì tutti si sfondano di birra nei pressi dello stadio fino all'ultimo e se non stanno fuori sono nel baretto all'interno (ma senza birra). C'è già un bella fila. Un migliaio di romanisti che si accalcano già, cantando a squarciagola. In mezzo, la polizia inglese a cavallo, con dei cavalli alti 4 metri credo, tra un po arrivano al primo anello. Entriamo tra qualche spintone, ma niente di che. I controlli ai tornelli sono blandi, più o meno come in qualunque stadio di provincia italiano (a me nemmeno lo zaino hanno controllato). Il motivo di questa apparente scarsezza di controlli è che dentro lavorano 800000 steward che guadagnano lo stipendio controllando i tifosi. Appena vedono qualcosa che non va, ZACCHETE!, intervengono. Per esempio: ti vuoi fumare una sigaretta? ZACCHETE! Minacce del tipo “o la butti o vai fuori”. Gente che fumava nei cessi, come a scuola, e che veniva ripresa, altri che si nascondevano sotto i seggiolini fumando. Scene da delirio (“Oh ce sta? Daje puoi fumà nte stanno a guardà”). Gli steward del secondo anello, se notano qualcosa di strano comunicano con quelli del primo (dove eravamo noi). Poi parte il raid e il cazziatone. In uno stadio moderno inglese, oltre agli steward bacchettoni (che fanno solo il loro lavoro sia ben chiaro), puoi scoprire: Seggiolini monocromatici rossi modello cinema, foderati in pelle, che nemmeno al Teatro delle Vittorie Il Bar dello stadio che vende acqua (la birrettina no) e hot dog alla modica cifra di 5 pounds L'idea di cosa sia un prato all'inglese o di cosa voglia dire l'espressione “prato di stadio inglese”. Avevi voglia di tuffarti. L'inno dell'Arsenal (lo trovate qui http://www.youtube.com/watch?v=3QosCT7cTtQ ) Un vero insulto agli inni, che anche i loro tifosi si rifiutano di cantare. In confronto l'inno del Milan di Tony Renis è You'll Never Walk Alone. Il Bingo. Tra il primo e il secondo tempo c'è l'estrazione di una lotteria con tanto di speaker esaltato che dice fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee al posto di five o eiiiiiiiiiiiiiighty-threeeeeeeeeeeeeeee al posto di eighty-three. Il lotto alle otto. Lo stadio è iper-confortevole, iper-funzionale, iper-bello. Ma è iper: non sembra quasi uno stadio, è un teatro. Una banalità magari, ma rende bene l'idea. Tecnicamente si dovrebbe stare seduti al proprio posto assegnato dal biglietto. Noi non l'abbiamo fatto per esempio (né seduti, né al proprio posto), ma in questo caso già sai che nessuno reclamerà. Mi hanno detto che a Manchester non era cosi, ma in questo caso la situazione era più che tranquilla. I tifosi locali, sono invece belli seduti, per la maggior parte del match in rigoroso silenzio. Solo due/tre squarci (impressionanti a dir la verità) in 2 ore. Sembra che il pubblico sia assuefatto a questa comodità, a questa agiatezza rarefatta, che sembra reale, ma che alla fine rende alienato e alienante. Individuo in mezzo a tanti individui. Insieme sugli spalti solo fisicamente. Non è con gli altri il “dodicesimo uomo in campo”. Abituato ad andare al teatro-stadio, segue regole che non ha mai pensato di seguire per una partita di calcio, ha cambiato abitudini che non avrebbe mai pensato di cambiare e si è stupito di quando gli hanno detto che non avrebbe visto più la sua squadra del cuore nel suo stadio, ma in un altro, più bello più funzionale più confortevole più iper. Arriveranno anche in Italia. E magari rimpiangeremo molti stadi (il Delle Alpi no). Ma magari anche no. La partita scorre veloce, noi perdiamo male, ma cantiamo tutta la partita. Finisce il match. Usciamo, dopo essere stati cacciati dagli steward (lì dopo 20 minuti chiudono tutto, devi d'annà fori). Io saluto Jona e gli altri, che rimarranno la notte a Londra, e mi avvio verso l'aeroporto di Londra Luton. In seguito a varie vicissitudini e a vari mezzi di trasporto arrivo a Bologna 17 ore dopo il fischio finale di Roma-Arsenal.

domenica 8 marzo 2009

Una settimana da Mario



Domenica 1 marzo
:

ore 20,30 Balotelli scende in campo contro la Roma

ore 21,35 Mario segna il momentaneo 1-2
ore 21,48 Balotelli si procura un rigore (??) accentuando molto un contatto in area
ore 21,51 Balotelli spiazza Doni, esulta portandosi l'indice alla bocca per zittire i cori razzisti e fa linguaccia a Panucci

Lunedì 2 marzo:
ore 15,00 Mourinho parla del rigore su Balotelli e accusa i giornalisti di "prostituzione intellettuale"

Martedì 3 marzo:
ore 18,00 Balotelli è ufficialmente deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione dell'art. 1 comma 1 del Codice di giustizia sportiva per avere rivolto ''gesti offensivi nei confronti di un calciatore avversario''.

Sabato 7 marzo
:

ore 18,30 Balotelli scalcia da dietro Sculli a palla ormai lontana. Non viene ammonito

ore 19,16 Mario salta il portiere del Genoa e mette dentro un gol che sembra regolare

ore 19,26 Criscito fa fallo su Balotelli e riceve l'ammonizione. L'interista però protesta finchè capitan Zanetti si arrabbia e gli fa ampi gesti di stare zitto

ore 19,29 Balotelli va per battere una punizione. Dopo essersi sistemato la palla lascia però la battuta ad un compagno. L'arbitro lo ammonisce per perdita di tempo.

ore 19,32 Balotelli in ritardo falcia Juric

ore 19,46 Balotelli al limite dell'area, ancora in ritardo, rifila un calcione a Criscito. L'arbitro lo lascia in campo.

ore 20,05 All'uscita dello spogliatoio Balotelli dichiara "sul gol ho avuto fortuna, adesso pensiamo a Manchester"


(to be continued....)

giovedì 5 marzo 2009

Cristiano Ronaldo picchiato da Taylor


da gazzetta.it
LONDRA, 5 marzo 2009 - Questa volta la sberla l’ha presa. E deve essere stata pure stata piuttosto forte, almeno a giudicare dalle foto che lo vedono dolorante a terra, con le mani sul volto appena colpito. E’ stata davvero una brutta serata per Cristiano Ronaldo che, dopo essere stato indicato come l’uomo peggio vestito nell’annuale classifica della rivista
Esquire, come riporta il Daily Sport, ha incassato anche una manata non esattamente amichevole dal capitano dell’Under 21 inglese, Steven Taylor, a pochi minuti dall’intervallo di Newcastle-Manchester United. Un colpo proibito, punito solo con un cartellino giallo dall’arbitro Steve Bennett, che ha fatto andare su tutte le furie il portoghese...continua a leggere