martedì 1 settembre 2009

Martellone Witsel

Passiamo subito alle domande. Come fare in modo che entrate come quella di Witsel dello Standard Liegi su Wasilewski dell'Anderlecht non si vedano più sui campi da calcio? Noi diciamo con un intervento duro e mirato a ogni episodio del genere. A un fallo simile non possono corrispondere meno di sei mesi di squalifica.


Non si posso concedere attenuanti. Seppure fosse mancata l'intenzione assassina, l'entrata con la gamba a martello con quella dinamica è oggettivamente assassina. Aspettiamo la decisione, ma soprattutto una campagna di Fifa, Uefa e federazioni contro il gioco violento. A suon di mesi di squalifica. Chi segue il rugby sa cos'è il problema del gioco violento, degli inutili danni che arreca in termini di spettacolo ed evoluzione tecnica del gioco. Il rugby ci indica la via maestra. Settimane su settimane, mesi su mesi di squalifica, senza farla passare liscia a nessuno.

Il calcio come il rugby è uno sport di contatto. Accade a volte che, su un pallone conteso, due giocatori si lancino come due locomotive, l'uno contro l'altro. La paura non esiste, primo perché l'avversario lo sente, come i cani, e avresti già perso in partenza il contrasto. Secondo perché lo sente anche il pubblico e l'allenatore, e sono insulti e anni di panchina. Terzo perché in campo la paura non esiste e basta, altrimenti saresti già passato a una dignitosa carriera impiegatizia. Se sei in campo non hai scelta. Puoi uscirne palla al piede tra gli applausi, oppure saltare un mondiale con tibia e perone rotti, come Ferrara nel '98, o magari concludere la carriera di calciatore prima che sia iniziata, come Soriano e il suo ginocchio fracassato nei campetti della periferia argentina. Ma c'è una tecnica anche nel contatto e nel fallo. La gamba a martello di Witsel è una vigliaccata.

Grazie a Lollo Bruxello per la segnalazione e occhio al video perchè è abbastanza forte.


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