giovedì 22 maggio 2008

Emigrati italiani



Mentre si parla tanto di pacchetto-sicurezza, segnalamo molti emigranti italiani del ventunesimo secolo all'estero.
E se in qualche paese istituissero un Commissario per l'emergenza italiani mafosi, pizza e mandolino?

tratto da Gazzetta.it

MILANO, 21 maggio 2008 - Sono 22 gli italiani che giocano in prima divisione nei vari campionati d'Europa: una pattuglia consistente, che Gazzetta.it ha tenuto d'occhio fino all'ultima giornata. Ecco, nel dettaglio, come sono andati i nostri "emigranti": per ognuno di loro, una pagella con il voto alla stagione.
INGHILTERRA
Cudicini (Chelsea) 7: Minuti in Premier League: 900. Presenze in Premier League: 10. Altre presenze (Champions League e FA Cup): 5 + 2. Non è facile essere il secondo di Cech, perché significa non avere mai una chance di giocare titolare. A meno che, ovviamente, il ceco non si infortuni. In questa stagione, Carlo è stato chiamato in causa più volte del solito e ha sempre risposto "presente". Qualche incertezza, pochi miracoli ma nel complesso tanta solidità. Una certezza.

SCOZIA
Donati (Celtic) 6: Minuti nella Scottish Premier League: 1.865. Gol: 3. Presenze nella Scottish Premier League: 25. Altre presenze (Champions League e Scottish FA Cup): 10 + 2 con 1 gol. Esaltante nel 2007, molto meno nel 2008. L'avventura di Donati al Celtic è iniziata benissimo, poi Strachan l'ha relegato in panchina, preferendogli Robson, Hartley e McGeady. Difficile capire il perché: quando ha giocato, Massimo è sembrato sempre all'altezza della situazione.
SPAGNA
De Sanctis (Siviglia) 6: Minuti in Liga: 632. Presenze in Liga 7 + 1. Altre presenze: (Champions e Copa del Rey) 5. Il suo campionato è durato dal 9 dicembre al 26 gennaio. Le 7 settimane nelle quali Andres Palop, portiere titolare e uno dei leader del Siviglia, è stato fuori perché infortunato. Ha fatto bene, Morgan, ma non è bastato per meritarsi la conferma. Dopo 5 stagioni da titolare all’Udinese non dev’essere facile abituarsi alla panchina.
Abbiati (Atletico Madrid) 6:Minuti in Liga: 1.824. Presenze in Liga 20 + 1. Altre presenze: (Coppa Uefa) 10. Discorso simile a quello di De Sanctis. Christian parte titolare solo in Uefa. Poi il 2 dicembre Leo Franco si fa male e Abbiati difende la porta dell’Atletico fino al 6 aprile. Contribuisce in maniera determinante all’assalto alla zona Champions dei colchoneros, ma quando rientra l’argentino, un altro che come Palop all’interno dello spogliatoio ha grande peso, deve accomodarsi in panchina. Anche perché Abbiati era arrivato in prestito dal Milan.

Sorrentino (Recreativo Huelva) 7,5: Minuti in Liga: 3.420. Presenze in Liga 38. Altre presenze: 0. La salvezza del Recre ha del miracoloso, ed è stata ottenuta grazie alle parate di Stefano. Orfani di Marcelino, gli andalusi sono partiti con l’ex doriano Victor Muñoz e si sono ritrovati con Manolo Zambrano, chiamato a ridare vita a una squadra affannata dalla interminabile nuotata nelle acque della zona retrocessione. Sorrentino veniva da due anni di Champions con l’Aek ma non ha avuto difficoltà ad indossare nuovi panni risultando decisivo in diverse occasioni.
Zambrotta (Barcellona) 5: Minuti in Liga: 2.108. Presenze in Liga 25 + 4. Gol: 0. Altre presenze (Champions e Copa del Rey): 1 + 6, senza gol. Travolto dalla valanga che ha investito il Barça, a -2 dal Madrid alla 25ª giornata ma capace di chiudere a -18. Seconda stagione senza trofei per i blaugrana: Zambro non sembra essersi ambientato granché e viene criticato sistematicamente dalla stampa catalana. Dovrebbe cambiare aria, chiudendo un’esperienza interessante ma poco fruttifera.
Cannavaro (Real Madrid) 8: Minuti in Liga: 2.788. Presenze in Liga 33. Gol: 0. Altre presenze (Supercoppa di Spagna, Champions e Copa del Rey): 9, con un gol. Destino opposto a quello di Zambrotta: due anni in Spagna, due campionati vinti. Il primo soffrendo, come tutto il Madrid, il secondo in maniera decisamente più brillante. Il capitano azzurro ha preso le misure alla Liga e gli infortuni dei compagni di reparto lo hanno costretto a una stagione sempre in prima linea. Meno falloso, meno ammonito, più determinante: Fabio aveva già conquistato tutti con la simpatia, quest’anno ha mostrato lampi del Cannavaro mundial. Per lui 4 campionati vinti di seguito, peccato che i primi due se ne siano andati a tavolino. Unico rammarico della stagione, l’uscita dalla Champions negli ottavi con la Roma.
Moretti (Valencia) 6: Minuti in Liga: 2.500. Presenze in Liga 28, con un gol. Altre presenze: (Champions e Copa del Rey) 16. La quarta stagione a Valencia gli porta una Copa del Rey e tantissima sofferenza. Non personale (a parte l’infortunio nel finale di stagione), ma per lo stato in cui si ritrova la squadra con la cacciata di Sanchez Flores, la chiamata di Koeman (poi a sua volta licenziato), l’allontanamento di 3 compagni e la salvezza conquistata solo alla penultima giornata. Emiliano è passato attraverso venti e correnti da Coppa America a modo suo: in silenzio, con il sorriso e la grazia abituali. E giocando sempre ad un livello accettabile, cosa non facile.
Tommasi (Levante) 6: Minuti in Liga: 1.219. Presenze in Liga 15, con un gol. Altre presenze: (Copa del Rey) 1 + 2, senza gol. Annata triste e sfortunata quella degli italiani al Levante. Damiano era l’unico già presente lo scorso anno, quello della salvezza prodigiosa. Ad inizio stagione sono arrivati Cirillo (17 presenze), Storari (17) e Riganò (14), poi per cercare di salvare la baracca il tecnico Gianni De Biasi. Se ne sono andati tutti dopo pochi mesi, e Tommasi si è trovato di nuovo solo. Il suo contratto è in scadenza e non ha alcun senso restare: il club è in Serie B e la situazione finanziaria disastrosa. Sul piano sportivo Damiano ha dato tutto fino a che ha retto il suo ginocchio, chiudendo la stagione il 16 gennaio. Lo stesso vale per Cirillo, Storari e Riganò, e soprattutto per De Biasi: prima di andare al Torino lasciandosi dietro parecchi soldi promessigli e non corrispostigli, il mister era riuscito a ridare dignità a una squadra lacerata dalla crisi economica (in due anni pagati il 20% degli stipendi) e frenata da enormi limiti tecnici.
Maresca (Siviglia) 5,5: Minuti in Liga: 1.193. Presenze in Liga 12 + 9. Gol: 1. Altre presenze (Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea, Champions e Copa del Rey): 12, senza gol. Infortuni, turnover e una squalifica hanno limitato presenze e rendimento dell’ex juventino. Enzo ha pagato la strana stagione del Siviglia, cominciata con la morte di Antonio Puerta e proseguita con la fuga di Juande Ramos al Tottenham. L’eliminazione a sorpresa col Fenerbahçe negli ottavi di Champions e il quarto posto lasciato all’Atletico Madrid solo per la differenza negli scontri diretti (e al ritorno Maresca si è fatto buttare fuori per un’aggressione al Kun Aguero) danno il tono della stagione.
Rossi (Villarreal) 7,5: Minuti in Liga: 1.784. Presenze in Liga 22 + 5. Gol: 11. Altre presenze (Uefa e Copa del Rey): 8 + 2 con 2 gol. Una stagione eccezionale fino a gennaio, poi in leggero calo per alcuni problemi fisici. L’esordio di Beppe Rossi nella Liga è di quelli da ricordare. Il Villarreal chiude dietro al Real Madrid, il ragazzino del New Jersey è il secondo bomber della squadra dietro Nihat. I giornali spagnoli dicono che per Beppe sono arrivate offerte dall’Italia da 25 milioni di euro, e sono state rifiutate.
GERMANIA
Toni (Bayern) 9: Minuti in Bundesliga: 2.634. Presenze in Bundesliga: 31. Gol: 24. Altre presenze (Uefa e coppa di Germania): 11 con 12 gol. Una stagione così, all'esordio nel Bayern, non se l'aspettava nessuno, forse nemmeno lui. Semplicemente immenso: sempre in rete, grappoli di gol in tutte le competizioni. Fantastica l'intesa con Ribery. Avesse battuto il record di Gerd Müller, gli avremmo dato addirittura 10. Ma quella resta una "mission impossible". Per ora.
FRANCIA
Grosso (Lione) 6,5: Minuti in Ligue 1: 2.599. Presenze in Ligue 1: 30. Gol: 1. Altre presenze (Champions League e coppa di Francia): 8. Spesso criticato, il suo futuro a Lione è incerto. All'eroe azzurro al Mondiale 2006 viene rimproverata una fase difensiva non sempre impeccabile, ma le critiche sono esagerate, perché il suo dovere l'ha fatto egregiamente.
Roma (Monaco) 6,5: Minuti in Ligue 1: 2.577. Presenze in Ligue 1: 29. Altre presenze (Uefa e coppa di Francia): 2. Stagione travagliata per il Monaco, che è stato più vicino alle zone basse della classifica di quanto fosse lecito attendersi. Flavio, però, è stato all'altezza della sua fama nella maggior parte delle circostanze.
OLANDA
Pellé (Az Alkmaar) 5 - Soltanto 16 presenze e 3 gol nel primo anno di Graziano in Eredivisie. Non è andata granché meglio in coppa Uefa. Van Gaal gli ha dato fiducia solo a volte, ma l'attaccante italiano non sempre è riuscito a ripagarla, nonostante l'impegno.
BELGIO
Mirri (Mons) 7,5 - Capitano coraggioso di un Mons che centra nuovamente la salvezza, grazie soprattutto alla solidità difensiva. Un reparto guidato da Mirri con testa e cuore.
Pistone (Mons) 6,5 - All'Everton lo davano per finito, lui si è rimesso in gioco e ha dimostrato al Mons di aver recuperato una condizione fisica accettabile dopo i tanti infortuni. Colonna della difesa.
SVIZZERA
Razzetti (San Gallo) 7 - Il voto è alla carriera da veterano degli italiani all'estero. In questa stagione, ha fatto la riserva di Lopar. Ovazione del pubblico alla sua ultima partita col San Gallo.
Guatelli (Zurigo) 6 - Poche apparizioni, è il sostituto di Leoni, uno dei portieri nel giro della nazionale svizzera. Ma ai dirigenti dello Zurigo è piaciuto, tanto da convincerli a riscattarlo.
POLONIA
Napoleoni (Widzew Lodz) 7 - Coinvolto nella stagione disastrosa del Widzew, retrocesso in B e quindi in C per via dello scandalo corruzione nel calcio polacco, Stefano è stato la sola nota positiva. L'ex talento del Tor di Quinto ha trovato il gol con continuità, ma non è bastato.
RUSSIA
Pelizzoli 5,5 - Ormai riserva di Levenets, Ivan ha iniziato la sua seconda stagione nel campionato russo sedendo in panchina, dopo un primo anno con luci e ombre. Potrebbe tornare in Italia in estate e forse, a questo punto, gli converrebbe.

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