giovedì 29 maggio 2008

L'autorità di Donadoni (chi cerca trova)



Babbo Natale aveva chiesto che non si parlasse più di calciomercato in ritiro! Ed ecco il procuratore di Cassano che, attento alle richieste del mister azzurro, trova l'accordo con il Real, trova l'accordo con la Samp, trova un permesso speciale della FIGC per entrare a Coverciano, trova il tempo di far firmare Andonio Cassano e chiudere il contratto, trova 20 euro per terra vicino al bar di Coverciano, trova l'assassino di J. F. Kennedy (e trova così l'onorificenza della medaglia d'oro del Congresso USA), trova la palma d'oro a Cannes (con il film comico ispirato a Donadoni 'Lo chiamavano autorità') e trova casa a Saviano a Napoli (qui).

Sulla moda di Mancini (degli allenatori senza esperienza buttati su panchine prestigiose) Donadoni spera di emulare il blucerchiato con il pugno di ferro.

Giusto per ricordare uomini di ferro: il triestino Nereo Rocco...


« Tutto quello che si muove sull'erba, colpiscilo. Se è la palla, pazienza. »

giovedì 22 maggio 2008

Emigrati italiani



Mentre si parla tanto di pacchetto-sicurezza, segnalamo molti emigranti italiani del ventunesimo secolo all'estero.
E se in qualche paese istituissero un Commissario per l'emergenza italiani mafosi, pizza e mandolino?

tratto da Gazzetta.it

MILANO, 21 maggio 2008 - Sono 22 gli italiani che giocano in prima divisione nei vari campionati d'Europa: una pattuglia consistente, che Gazzetta.it ha tenuto d'occhio fino all'ultima giornata. Ecco, nel dettaglio, come sono andati i nostri "emigranti": per ognuno di loro, una pagella con il voto alla stagione.
INGHILTERRA
Cudicini (Chelsea) 7: Minuti in Premier League: 900. Presenze in Premier League: 10. Altre presenze (Champions League e FA Cup): 5 + 2. Non è facile essere il secondo di Cech, perché significa non avere mai una chance di giocare titolare. A meno che, ovviamente, il ceco non si infortuni. In questa stagione, Carlo è stato chiamato in causa più volte del solito e ha sempre risposto "presente". Qualche incertezza, pochi miracoli ma nel complesso tanta solidità. Una certezza.

SCOZIA
Donati (Celtic) 6: Minuti nella Scottish Premier League: 1.865. Gol: 3. Presenze nella Scottish Premier League: 25. Altre presenze (Champions League e Scottish FA Cup): 10 + 2 con 1 gol. Esaltante nel 2007, molto meno nel 2008. L'avventura di Donati al Celtic è iniziata benissimo, poi Strachan l'ha relegato in panchina, preferendogli Robson, Hartley e McGeady. Difficile capire il perché: quando ha giocato, Massimo è sembrato sempre all'altezza della situazione.
SPAGNA
De Sanctis (Siviglia) 6: Minuti in Liga: 632. Presenze in Liga 7 + 1. Altre presenze: (Champions e Copa del Rey) 5. Il suo campionato è durato dal 9 dicembre al 26 gennaio. Le 7 settimane nelle quali Andres Palop, portiere titolare e uno dei leader del Siviglia, è stato fuori perché infortunato. Ha fatto bene, Morgan, ma non è bastato per meritarsi la conferma. Dopo 5 stagioni da titolare all’Udinese non dev’essere facile abituarsi alla panchina.
Abbiati (Atletico Madrid) 6:Minuti in Liga: 1.824. Presenze in Liga 20 + 1. Altre presenze: (Coppa Uefa) 10. Discorso simile a quello di De Sanctis. Christian parte titolare solo in Uefa. Poi il 2 dicembre Leo Franco si fa male e Abbiati difende la porta dell’Atletico fino al 6 aprile. Contribuisce in maniera determinante all’assalto alla zona Champions dei colchoneros, ma quando rientra l’argentino, un altro che come Palop all’interno dello spogliatoio ha grande peso, deve accomodarsi in panchina. Anche perché Abbiati era arrivato in prestito dal Milan.

Sorrentino (Recreativo Huelva) 7,5: Minuti in Liga: 3.420. Presenze in Liga 38. Altre presenze: 0. La salvezza del Recre ha del miracoloso, ed è stata ottenuta grazie alle parate di Stefano. Orfani di Marcelino, gli andalusi sono partiti con l’ex doriano Victor Muñoz e si sono ritrovati con Manolo Zambrano, chiamato a ridare vita a una squadra affannata dalla interminabile nuotata nelle acque della zona retrocessione. Sorrentino veniva da due anni di Champions con l’Aek ma non ha avuto difficoltà ad indossare nuovi panni risultando decisivo in diverse occasioni.
Zambrotta (Barcellona) 5: Minuti in Liga: 2.108. Presenze in Liga 25 + 4. Gol: 0. Altre presenze (Champions e Copa del Rey): 1 + 6, senza gol. Travolto dalla valanga che ha investito il Barça, a -2 dal Madrid alla 25ª giornata ma capace di chiudere a -18. Seconda stagione senza trofei per i blaugrana: Zambro non sembra essersi ambientato granché e viene criticato sistematicamente dalla stampa catalana. Dovrebbe cambiare aria, chiudendo un’esperienza interessante ma poco fruttifera.
Cannavaro (Real Madrid) 8: Minuti in Liga: 2.788. Presenze in Liga 33. Gol: 0. Altre presenze (Supercoppa di Spagna, Champions e Copa del Rey): 9, con un gol. Destino opposto a quello di Zambrotta: due anni in Spagna, due campionati vinti. Il primo soffrendo, come tutto il Madrid, il secondo in maniera decisamente più brillante. Il capitano azzurro ha preso le misure alla Liga e gli infortuni dei compagni di reparto lo hanno costretto a una stagione sempre in prima linea. Meno falloso, meno ammonito, più determinante: Fabio aveva già conquistato tutti con la simpatia, quest’anno ha mostrato lampi del Cannavaro mundial. Per lui 4 campionati vinti di seguito, peccato che i primi due se ne siano andati a tavolino. Unico rammarico della stagione, l’uscita dalla Champions negli ottavi con la Roma.
Moretti (Valencia) 6: Minuti in Liga: 2.500. Presenze in Liga 28, con un gol. Altre presenze: (Champions e Copa del Rey) 16. La quarta stagione a Valencia gli porta una Copa del Rey e tantissima sofferenza. Non personale (a parte l’infortunio nel finale di stagione), ma per lo stato in cui si ritrova la squadra con la cacciata di Sanchez Flores, la chiamata di Koeman (poi a sua volta licenziato), l’allontanamento di 3 compagni e la salvezza conquistata solo alla penultima giornata. Emiliano è passato attraverso venti e correnti da Coppa America a modo suo: in silenzio, con il sorriso e la grazia abituali. E giocando sempre ad un livello accettabile, cosa non facile.
Tommasi (Levante) 6: Minuti in Liga: 1.219. Presenze in Liga 15, con un gol. Altre presenze: (Copa del Rey) 1 + 2, senza gol. Annata triste e sfortunata quella degli italiani al Levante. Damiano era l’unico già presente lo scorso anno, quello della salvezza prodigiosa. Ad inizio stagione sono arrivati Cirillo (17 presenze), Storari (17) e Riganò (14), poi per cercare di salvare la baracca il tecnico Gianni De Biasi. Se ne sono andati tutti dopo pochi mesi, e Tommasi si è trovato di nuovo solo. Il suo contratto è in scadenza e non ha alcun senso restare: il club è in Serie B e la situazione finanziaria disastrosa. Sul piano sportivo Damiano ha dato tutto fino a che ha retto il suo ginocchio, chiudendo la stagione il 16 gennaio. Lo stesso vale per Cirillo, Storari e Riganò, e soprattutto per De Biasi: prima di andare al Torino lasciandosi dietro parecchi soldi promessigli e non corrispostigli, il mister era riuscito a ridare dignità a una squadra lacerata dalla crisi economica (in due anni pagati il 20% degli stipendi) e frenata da enormi limiti tecnici.
Maresca (Siviglia) 5,5: Minuti in Liga: 1.193. Presenze in Liga 12 + 9. Gol: 1. Altre presenze (Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea, Champions e Copa del Rey): 12, senza gol. Infortuni, turnover e una squalifica hanno limitato presenze e rendimento dell’ex juventino. Enzo ha pagato la strana stagione del Siviglia, cominciata con la morte di Antonio Puerta e proseguita con la fuga di Juande Ramos al Tottenham. L’eliminazione a sorpresa col Fenerbahçe negli ottavi di Champions e il quarto posto lasciato all’Atletico Madrid solo per la differenza negli scontri diretti (e al ritorno Maresca si è fatto buttare fuori per un’aggressione al Kun Aguero) danno il tono della stagione.
Rossi (Villarreal) 7,5: Minuti in Liga: 1.784. Presenze in Liga 22 + 5. Gol: 11. Altre presenze (Uefa e Copa del Rey): 8 + 2 con 2 gol. Una stagione eccezionale fino a gennaio, poi in leggero calo per alcuni problemi fisici. L’esordio di Beppe Rossi nella Liga è di quelli da ricordare. Il Villarreal chiude dietro al Real Madrid, il ragazzino del New Jersey è il secondo bomber della squadra dietro Nihat. I giornali spagnoli dicono che per Beppe sono arrivate offerte dall’Italia da 25 milioni di euro, e sono state rifiutate.
GERMANIA
Toni (Bayern) 9: Minuti in Bundesliga: 2.634. Presenze in Bundesliga: 31. Gol: 24. Altre presenze (Uefa e coppa di Germania): 11 con 12 gol. Una stagione così, all'esordio nel Bayern, non se l'aspettava nessuno, forse nemmeno lui. Semplicemente immenso: sempre in rete, grappoli di gol in tutte le competizioni. Fantastica l'intesa con Ribery. Avesse battuto il record di Gerd Müller, gli avremmo dato addirittura 10. Ma quella resta una "mission impossible". Per ora.
FRANCIA
Grosso (Lione) 6,5: Minuti in Ligue 1: 2.599. Presenze in Ligue 1: 30. Gol: 1. Altre presenze (Champions League e coppa di Francia): 8. Spesso criticato, il suo futuro a Lione è incerto. All'eroe azzurro al Mondiale 2006 viene rimproverata una fase difensiva non sempre impeccabile, ma le critiche sono esagerate, perché il suo dovere l'ha fatto egregiamente.
Roma (Monaco) 6,5: Minuti in Ligue 1: 2.577. Presenze in Ligue 1: 29. Altre presenze (Uefa e coppa di Francia): 2. Stagione travagliata per il Monaco, che è stato più vicino alle zone basse della classifica di quanto fosse lecito attendersi. Flavio, però, è stato all'altezza della sua fama nella maggior parte delle circostanze.
OLANDA
Pellé (Az Alkmaar) 5 - Soltanto 16 presenze e 3 gol nel primo anno di Graziano in Eredivisie. Non è andata granché meglio in coppa Uefa. Van Gaal gli ha dato fiducia solo a volte, ma l'attaccante italiano non sempre è riuscito a ripagarla, nonostante l'impegno.
BELGIO
Mirri (Mons) 7,5 - Capitano coraggioso di un Mons che centra nuovamente la salvezza, grazie soprattutto alla solidità difensiva. Un reparto guidato da Mirri con testa e cuore.
Pistone (Mons) 6,5 - All'Everton lo davano per finito, lui si è rimesso in gioco e ha dimostrato al Mons di aver recuperato una condizione fisica accettabile dopo i tanti infortuni. Colonna della difesa.
SVIZZERA
Razzetti (San Gallo) 7 - Il voto è alla carriera da veterano degli italiani all'estero. In questa stagione, ha fatto la riserva di Lopar. Ovazione del pubblico alla sua ultima partita col San Gallo.
Guatelli (Zurigo) 6 - Poche apparizioni, è il sostituto di Leoni, uno dei portieri nel giro della nazionale svizzera. Ma ai dirigenti dello Zurigo è piaciuto, tanto da convincerli a riscattarlo.
POLONIA
Napoleoni (Widzew Lodz) 7 - Coinvolto nella stagione disastrosa del Widzew, retrocesso in B e quindi in C per via dello scandalo corruzione nel calcio polacco, Stefano è stato la sola nota positiva. L'ex talento del Tor di Quinto ha trovato il gol con continuità, ma non è bastato.
RUSSIA
Pelizzoli 5,5 - Ormai riserva di Levenets, Ivan ha iniziato la sua seconda stagione nel campionato russo sedendo in panchina, dopo un primo anno con luci e ombre. Potrebbe tornare in Italia in estate e forse, a questo punto, gli converrebbe.

martedì 20 maggio 2008

Babbo natale ciak uno prima


Prima scelta di Donadoni verso l'Europeo: fuori Pippi Inzaghi dalla lista dei convocati.
L'uomo che segna comunque dovunque e perdunque. Ancora integro ha bucato anche all'ultima giornata di campionato. Con tutto il rispetto per Di Natale e Quagliarella e la loro classe, ma vedremo di che pasta sono fatti durante una competizione di tale importanza e spessore, con pressioni vere e annessi e connessi. Lo faremo a nostre spese. Ma cos'è un allenatore se non uno scommettitore? La certezza è che Inzaghi è un giocatore ancora fortissimo e non ci sono paragoni con gli altri 2.

Alleghiamo un passo del nostro libro Non stimo Nedved & tutti gli antisportivi :
la scheda di Pippo Inzaghi.

Filippo Inzaghi - Superpippo

Pippooooooo, uno che segna sempre. Uno che segna in qualunque condizione possibile e immaginabile. Uno che senza il goal non riesce a vivere. I vicini di casa di Pippo Inzaghi dicono che quando ci sono in cortile le partite tra i bambini, se passa Pippo sono guai. Spesso capita che butta per terra le buste della spesa e si inserisce tra palla e avversario, facendo scudo col corpo.
A quel punto si appoggia con la schiena sulla pancia dell’avversario...
ed è lì che usa la pancia come materasso per rimbalzare e cadere in avanti. Accentua la caduta. Da terra alza lo sguardo, si mette in ginocchio braccia all’aria e guarda fisso negli occhi il portinaio del condominio. Il buon guardaportone non può far altro che indicare il tombino del rigore e concedergli l’estrema punizione tra le vibranti proteste di Mario, 12 anni, centrale di difesa diplomando alle medie inferiori e inquilino del primo piano e Gustavo, inviperito terzino che sul selciato non lo batti in velocità. Pippo batte. Non li sbaglia quasi mai. Infatti due secondi dopo
lo vedi sotto il balcone ad allargare le braccia alla sua maniera e a gridare “È mio!” (non credo abbia mai detto “È vostro”).
Questo immaginario aneddoto riassume una dote particolare di Pippo. Non è quella di simulare. No, Pippo non è banalmente definibile un simulatore. Pippo non inventa le cose “grezzamente”.
Pippo accentua. Pensare a Gilardino che con il Celtic, nella Champions 2006/2007, si lancia nel vuoto senza neanche essere sfiorato da vicino: che cafone della simulazione.
Per Filippo Inzaghi di Piacenza procurarsi un rigore equivale a un ricamo.
Mi ha fatto vincere tre fantacalcio su tre. Perché lui segna sempre.
Quando si procurava un rigore esultavo sempre. Ad Euro 2000 siamo 1 a 1 contro la Turchia e non riusciamo a portarci in vantaggio. Inzaghi è lestissimo a procurarsi un contestato rigore. Ogün si appoggia su di lui. Inutile raccontare il resto. In quell’occasione ho esultato come un ossesso.
Purtroppo in quei secondi vale la legge “ha ragione chi segna”, ma non si fa così.
All’estero non ha una grande immagine. Anzi ne ha una tipica dell’italiano mariuolo e imbroglione. Basta guardare la copertina del giornale tedesco Bild prima di Bayern – Milan, Champions 2006/2007. C’è la sua foto mentre cade a terra urlante con a fianco un titolo che dice tutto: “Il Bayern teme Pippo-l’imbroglione”, giocando sul soprannome Super-Pippo.
Nell’articolo è definito il re dei simulatori. Sicuramente i tedeschi temono, più che altro, la sua facilità nel segnare al Bayern. Infatti quella sera è proprio lui a regalare la vittoria ai rossoneri. Ma la bassa considerazione nei suoi confronti rimane. Gli episodi che riguardano Filippo sono tanti e non individuabili singolarmente perché Pippo è furbo. Fateci caso quando viene colto in fuorigioco non protesta quasi mai. Si limita a guardare il segnalinee e a fissarlo per un po’. Solo per mettergli un tantino di pressione addosso e dirgli: non segnalarmelo anche alla prossima. È come Baresi che alzava il braccio per chiedere il fuorigioco. Non puoi essere ammonito per questo, ma allo stesso tempo stai accampando all’arbitro il tuo diritto a qualcosa. E lo puoi fare tante di quelle volte che prima o poi ci casca e il portinaio del condominio di turno ti darà ragione.

lunedì 19 maggio 2008

Scudetto e pubblicità comparativa

La Lotto sa perché l'Inter non ha vinto lo scudo con una settimana di anticipo.
La Lotto non ci paga, ma pubblichiamo lo spot perché è bello vedere la fantasia di esperti di marketing che danno la colpa alla scarpa Nike di Materazzi(rigore sbagliato una settimana fa) e non al fatto che Materazzi si è arrubbato il posto di rigorista che spettava a Cruz.

da quotidiano.net

Materazzi litiga con Cruz per calciare il rigore

Milano, 11 maggio 2008 - Uno scossone alle gerarchie ha messo in bilico le pospettive di scudetto dell'Inter. Sul banco degli imputati Marco Materazzi, che al 78' del match con il Siena, sul risultato di 2-2, si è procurato un dubbio calcio di rigore decidendo poi di incaricarsi dell'esecuzione dagli 11 metri. Il difensore della nazionale azzurra ha provocato la reazione nervosa del compagno argentino Julio Cruz, primo rigorista nerazzurro, che prima dell'errore dal dischetto di Materazzi ha cercato di protestare nei confronti del centrale. Ad evitare un battibecco ravvicinato ci ha pensato Maicon, che ha allontanato Cruz da Materazzi. L'errore di Materazzi ha scatenato anche l'ira del tecnico interista Roberto Mancini, apparso furioso in panchina. Mancini, nel dopopartita, ha glissato sull'episodio limitandosi a dire che i rigori "si possono sbagliare".

sabato 17 maggio 2008

Malera


Interessante l'evoluzione del pensiero dei commentatori.
All'inizio i commentatori non sono sicuri neanche che ci sia il fallo, alla fine daranno ragione all'arbitro, dopo aver visionato 20 volte la moviola (ah quando la chiamavano così...).
Quando si dice che la moviola in campo aiuta (ciao Aldo).

English Maccheroni Version
There is an interesting evolution of the journalist's opionion. At the beginning they are not sure there is a foul, but at the end they agree with the referee...after watching 20 times the replay.
...and a lot of people think the replay will help immediately the referee...

mercoledì 7 maggio 2008

Crespo: "È rimessa per i rossoneri"



Le azioni negative sono più facili da ricordare e sicuramente restano in mente meglio impresse.

Segnalare episodi sportivi fa sicuramente bene, quindi iniziamo a farlo.

Pochi si ricordano dei gesti positivi.
In un un derby e in più decisivo per vincere lo scudo Hernan Crespo non si è appropriato di un calcio d'angolo dopo un abbaglio dell'arbitro.
"È rimessa per i rossoneri"

(nella foto: Crespo nel dopo-partita cerca di asciugarsi la
testa rasata. Spiegato il gesto fair play: insanità)

Si è aperta la caccia…a Padoin


Il Livorno non è matematicamente retrocesso. ma con il gol allo scadere di Padoin, Domenica scorsa, l'Atalanta ha dato una spallata al campionato dei toscani.

Forse all'Atalanta poteva stare bene il pareggio, ma ha onorato il campionato non guardando alla classifica dell'avversario.
Tutto ciò per l'insana passione per la caccia a un raro esemplare di Padoin (della famiglia degli Schioppa).

(Nella foto: Emanuele Filippini va a cercare Padoin a fine partita per congratularsi per il gol vittoria allo scadere)

Bollettino di caccia:

cinque giornate, ad Alessandro Grandoni. ha "spinto ripetutamente, appoggiandogli le mani sul petto, un collaboratore della Procura federale, intervenuto per indurlo a desistere da un atteggiamento aggressivo nei confronti di un calciatore avversario, rivolgendogli inoltre delle espressioni insultanti".
tre giornate inflitte a Emanuele Filippini sono dovute "al tono intimidatorio e alle espressioni ingiuriose ad un collaboratore della Procura federale, assumendo, poco dopo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, un atteggiamento aggressivo nei confronti di un calciatore avversario, impedito nell'azione dall'intervento di un dirigente e dello stesso collaboratore della Procura federale".
Due giornate a Pasquale per "comportamento scorretto nei confronti di un avversario" e poi, per avere, al termine della gara, "rivolto un'espressione ingiuriosa ad un collaboratore della Procura federale, afferrandolo per un braccio"
un turno (oltre a un'ammenda di 5.000 euro) a David Balleri per aver "colpito alla schiena con una bottiglietta di plastica vuota un calciatore avversario, rivolgendogli un epiteto insultante"
un turno Antonio Filippini "per avere assunto nel sottopassaggio un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario" e Simone Pavan "per comportamento scorretto nei confronti di un avversario".

Insieme alla LIPU stigmatizziamo la caccia, stigmatizziamo questi comportamenti e stigmatizziamo questo blog di merda.


Eduardo Spezzato


SCONSIGLIATO AGLI STOMACI DEBOLI.

NOT FOR THE SENSITIVE!

È l'infortunio del giocatore dell'Arsenal Eduardo...a cui è stata spezzata una gamba da Martin Taylor del Birmingham. L'intervento non sembra intenzionale. La televisione inglese ha deciso di non rimandare in onda il replay dell'infortunio. È dello scorso Febbraio.

Eduardo's injury. Martin Taylor (Birmingham) broke him a leg. English television didn't replay the scene. February 2008.

Se Ronaldo avesse conosciuto Oronzo Canà

Sin da quando siamo bambini in Italia associamo ignorantemente chi proviene dal Brasile a tre stereotipi che vanno per la maggiore:

stereotipo 1: il calciatore cresciuto nelle favelas che ha imparato ad accarezzare la pelota e grazie a quello è uscito dalla miseria salvando tutta la sua famiglia dalla fame. Es. Ronaldo

stereotipo 2 : il ragazzo di buona famiglia che giovanissimo ha dimostrato la bontà della sua classe calcistica es. Kakà

stereotipo 3: il viados, il travestito e tutti coloro che, se azzoppati, sciancati o comunque privi di un arto inferiore, riescono a camminare come se nulla fosse grazie all'ausilio di una terza gamba di scorta.

Credo a questi stereotipi abbia contribuito per un buon 99% "L'allenatore nel pallone".
Se Ronaldo l'avesse visto con attenzione, probabilmente ora sarebbe ancora un giocatore di pallone che deve solo guarire da un infortunio...a una gamba.

Ecco qua il pezzodavedere che avrebbe salvato la sua carriera:


Un po' di calci internazionali...Olanda

Italiani mobili per l'Europa...e la lingua?

Il Trap è stato ufficialmente presentato a Dublino come nuovo allenatore della nazionale irlandese.
Senza paura si cimenta con il novello idioma e offre il fianco a tutti quelli che lo hanno da sempre preso per il culo...per come parla l'italiano.
Un po' in italiano, un po' con l'accento tedesco Trappattone porta a casa sia la presentazione che un'intervista...tutto in inglese...più o meno.
Complimenti a lui che gira per l'Europa a 69 anni e si mette a studiare la lingua...sia d'esempio!

New manager of the Irish soccer team Giovanni Trapattoni at yesterday's Dublin press conference. Without fear Giovanni speaks english and he doesn't care of people always joke him for his italian grammar. A little bit in italian...a little bit with the german accent Trappattone ends both: the conference and the interview...all in english...more or less.
Congratulation for travelling trough Europe and learning new languages!