La "stagione del dialogo" tra polizia e tifosi del calcio italiano è già finita. Oltre alle trasferte vietate dalla A fino all'Eccellenza le "autorità" studiano nuove misure (quelle post Raciti e Sandri sono già vecchie, non sono passati neppure 2 anni).
Antonio "i morti fanno parte del sistema" Mataresse propone: "se necessario costruiamo celle negli stadi per mettervi subito dentro chi delinque". In attesa di capire se è necessario, magari aspettando che succeda qualcos'altro ma mai senza fermare il campionato per carità se no si puniscono i tifosi e le città (e toccate tutto ma non il nome della città, De Laurentis e altri docet), la proposta potrebbe essere un'altra. Le partite giochiamole direttamente nelle carceri, la Uisp lo fa da anni. Così risparmiamo soldi e offriamo uno spettacolo anche a chi (detenuti e secondini) non ha molto svago la domenica.
Così la Uefa sulla proposta Matarrese: "meglio impedire che i violenti entrino negli stadi piuttosto che metterli in gabbia. Noi siamo a favore di un coordinamento europeo per l'interdizione dagli stadi in modo che le varie frange di teppisti possano essere bloccate anche oltre i confini".
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